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Determinare l’importanza dell’incisione come mezzo di diffusione di stili e di espressioni figurative è un lavoro che in questi ultimi anni ha impegnato non pochi ricercatori, che hanno trovato in questi modelli grafici il punto d’ispirazione di molti artisti in maggioranza pittori.
Curiosamente, non si è data ancora alcuna rilevanza e impegno di studio al valore della comunicazione di messaggi e cli idee, che costituiscono il tessuto storico della cultura immateriale che ha dato origine ai beni culturali materiali.
Le incisioni, sciolte o articolate come sequenze cinematografiche, appartengono alle testimonianze veicolanti di immagini la cui natura non è mai neutra nei contenuti. Messaggi che passano attraverso il travaglio di più operatori, che vanno dal committente, impegnato a comunicare, all’inventore (invenit), chiamato a creare ii visivo dell’idea, dal disegnatore (delineavit) che riprende, all’incisore (sculpsit) che imprime e diffonde.
Diffusione che intende raggiungere obiettivi talora ben precisi, quali l’informazione, la conoscenza, la memoria, l’emozione. Per la produzione religiosa, anche la sana dottrina, la devozione e l ‘incoraggiamento ad una vita più qualificata per lo spirito. Sono immagini che registrano la risposta ai bisogni dell’uomo e della comunità.
Di qui si fa stringente la necessità di un’indagine più adeguata e corrispondente a una storia positiva che dichiari le motivazioni della creazione, illumini l’interpretazione dei temi, descriva il cammino delle idee e la conseguente loro accettazione o ripulsa.
Questo catalogo è una prima esplorazione della vasta produzione grafica prodotta dai figli spirituali di san Francesco di Paola, che dedicarono al Fondatore la maggior parte delle foro stampe. Il Ritratto, diffuso nell’Europa cristiana, risulta, diversamente da quanto si credeva finora, un opera romana, fissata e stabilita in occasione della canonizzazione (1519) sotto il pontefice Leone X de’ Medici (1513-1521). Così pure lo stemma dell’Ordine. il Charitas, che fu assegnato da Paride De Grassi, Prefetto delle Cerimonie Pontificie, prendendolo dall’arme di Roma. La figura del Paolano si evolve al pari dell’Ordine, e trovano nella Carità alimento di vita e impulsi alla crescita della Legenda Aurea.
Lo scorrere delle stampe lungo i secoli segnano un percorso fantastico, che merita i tempi dell’attenzione e della riflessione. T tempi dello studio e della verifica contestuale.
I tre volumi costituiscono il catalogo della mostra “Imago Ordinis Minimorum. La magia delle incisioni. 1525-1870. Antiche stampe su rame e su legno dei Conventi dei Padri Minimi” (Paola (CS), Santuario di San Francesco di Paola, Sala delle Esposizioni, 10 giugno-29 settembre 2007), manifestazione svoltasi nell’ambito delle celebra- zioni organizzate dall’Ordine dei Minimi per il V Centenario della morte di San Francesco di Paola.
La maggior parte delle stampe in studio sono complementi ornamentali dei libri dei quali sono state pubblicate tutte le immagini (oltre mille fotografie). Tutti i libri e alcune incisioni sciolte, provengono dalle biblioteche dei conventi dell’Ordine.
Il piano dell’opera
Inizia con i saggi introduttivi, che puntualizzano Il ruolo delle incisioni nella sto ria contestuale, inserendo in tale ottica l’effigie di san Francesco di Paola e dei suoi fi gli spirituali. Seguono le Schede umanistiche ragionate. Umanistiche perché uniscono ai dati materiali e all’aspetto formale, 1a lettura iconografica dell’immagine collocandola nel contesto storico in cui è stata creata Questo insieme di schede, che formano il catalogo, sono divise in tre sezioni, le medesime in cui è stata allestita la mostra:
Sezione I. Vita et Macula Sancti Francisc1 de Paula Sezione II. Arbor Religionis Sancti Francìsci de Paula Sezione ill. Una raccolta di matrici in rame (1622- ca 1928)
Le prime due sezioni sono state suddivise a loro volta in ordine cronologico: il Cinquecento, il Seicento, il Settecento, l’Ottocento.
Si conclude con le Schede biografiche. Inventori, Incisori e Disegnatori, i Riferimenti bibliografici e gli indici delle biografie e dei primi due volumi.
Il Volume I contiene i saggi introduttivi, e delle Schede umanistiche ragionate, la Sezione [, cioè l’iconografia cli san Francesco di Paola. le scene della vita e i miracoli da lui compiuti, dal Cinquecento fino a tutto il Seicento.
Il Volume Il, riprende la Sezione I con il Settecento fino all’Ottocento, e si conclude con le schede delle altre due sezioni. La sezione II, quindi è dedicata a coloro che hanno dato e danno onore all’Ordine attraverso la conoscenza della loro santità di vita. Mentre la sezione delle matrici, la III, include sia le raffigurazioni incise in lastre di rame su san Francesco che i ritratti dei religiosi e delle religiose appartenenti all’Ordine.
Il Volume III contiene i cosiddetti “·apparati” la raccolta biografica degli incisori (difficili a reperirsi) e di alcuni stampatori, per fare conoscere l’ambiente storico
artistico e sociale in cui si muovevano; i riferimenti bibliografici; l ‘elenco degli artisti e gli indici de l e del Il volume.
Graficamente i titoli delle sezioni e i diversi secoli, sono ben distinti con l’ausilio
di immagini velate a piena pagina e scritti entro una striscia di colore rosso; sono altresì riportati, in piccolo e sempre di colore rosso, anche in ogni pagina, m alto a destra o a sinistra, secondo il retro o il verso della pagina.
Le Schede umanistiche ragionate del catalogo, sono numerate a seguire per ogni sezione, indipendentemente del secolo a cui appartengano.
Come è accennato prima e nelle Avvertenze (pubblicate all’inizio del capitolo), lo studio è focalizzato sulle incisioni, moltissime illustrazioni di libri. Di questi ultimi per ciò è omessa la descrizione materiale scientifica, ma in compenso è stato riportato per intero il frontespizio (anche fotografato), seguito da brevi notizie, quando è stato possibile, sull’autore della pubblicazione e notazioni storiche che riguardano il contenuto dei libro si da collegarlo alle illustrazioni che lo commentano.
Tra le molteplici immagini che vi compaiono nell’indagine non può sfuggire un’icona sorta dai Minimi, dedicata alla Madre di Dio Regina Minimorum, Regina dei Minimi. L’iconografia è nuova, inedita, straordinaria. La Vergine Madre, dal capo coronato, ha due attributi: il Figlio (maternità divina) e il giglio (simbolo della purezza verginale). Il Divino infante ne porta altri due: regge la corona nella mano destra per porla sul capo di ogni ‘minimo’ e sostiene nell’altra mano la palma del martirio, Lui che è il primo Martire e il protomartire dei Minimi.